
Lo studio
Gli studiosi hanno sottoposto 47 bimbi di nove mesi (solo 39 dei quali però hanno completato i test) a 12 sessioni in laboratorio in compagnia dei genitori che prevedevano la presenza o meno di musica unita al gioco. Dopo un mese i piccoli sono stati sottoposti a un test per rilevare la loro capacità di elaborare i suoni. Con uno scanner cerebrale sono stati rilevati i cambiamenti mentre i piccoli ascoltavano una serie di parole e suoni, sui quali talvolta sono stati fatti interventi di interruzione delle sillabe o delle note. Tutti i piccoli hanno notato quando avvenivano dei cambiamenti, ma la reazione di coloro che avevano seguito le sessioni di gioco che prevedevano la musica erano decisamente più marcate. Questo secondo gli studiosi è indice del fatto che riuscivano a identificare meglio alcuni schematismi nei suoni, cosa che può rendere più semplice apprendere una nuova lingua o anche imparare a suonare uno strumento musicale.
